In termine “agenesia” in medicina sta ad indicare la mancanza, fin dalla nascita, di un organo. Quando parliamo di agenesia dentale intendiamo quindi l’assenza congenita di uno o più denti.
Possiamo suddividerla in 3 grandi gruppi:
- Ipodonzia (o agenesia parziale): si manifesta quando il numero dei denti mancanti varia da 1 fino a 6.
- Oligodonzia, così definita se mancano più di 6 denti e vi sono altre anomalie che interessano la forma o il colore dei di questi.
- Anodonzia: questa forma di agenesia è estremamente rara e si caratterizza per la totale assenza dei denti.
PERCHÉ I DENTI NON CI SONO?
Le motivazioni sono varie. Spesso la causa deriva da fattori genetici. La mancanza di un dente può essere trasmessa dai genitori, che spesso a loro volta presentano delle agenesie dentali.
Anche alcune terapie farmacologiche possono causare l’agenesia. Questo è più raro ma può capitare soprattutto se durante lo sviluppo della dentizione si rendono necessari trattamenti chemioterapici.
In altri casi, invece, manca la formazione del germe dentario nel feto e questo può essere provocato anche da carenze nutritive.
CI SONO CONSEGUENZE NEGATIVE?
Sia per gli adulti che per i bambini soffrire di agenesia dentale può avere ripercussioni negative. La mancanza di uno o più denti, oltre che un problema estetico può provocare disturbi del linguaggio a livello fonetico.
Anche la masticazione rischia di essere compromessa, provocando problemi alla digestione che con l’andar del tempo si possono aggravare.
ANCHE SE MANCA UN DENTE, NON MANCANO LE SOLUZIONI
Se mancano uno o più denti è importante rivolgersi al dentista di fiducia, che analizzerà il caso. Per prima cosa si accerterà che il dente sia realmente assente, perché a volte può capitare che ci sia ma non spunti a causa di un’inclusione ossea. Una volta diagnosticata l’agenesia dentale, il medico valuterà la strada da intraprendere per riempire lo spazio lasciato dal dente mancante.