(articolo intervista al dott. Giorgio Val pubblicato sul n°27 Estate 2017 di MEDICINA MODERNA)
I traumi facciali sono sempre più frequenti, anche in sport considerati non pericolosi, ed interessano prevalentemente le strutture masticatorie. Secondo l’ISTAT, in Italia circa 34 milioni praticano un’attività sportiva. Il 20% di tutti i traumi che interessano il cavo orale sono associati ad eventi sportivi. Tra i fattori di rischio si hanno le malocclusioni dentali, infatti si è osservato che maggiore è il disallineamento dentale peggiore è il danno in caso di trauma accidentale.
Dottor Val, in cosa consiste esattamente un paradenti?
Il paradenti è un dispositivo di protezione per labbra, denti, gengive e le strutture circostanti. In commercio si trovano 3 tipi diversi di paradenti:
- Di dimensioni standard e poco adattabili;
- In materiale termoplastico che, una volta riscaldati in acqua bollente, si adattano inserendoli in bocca;
- Prodotti in base alla conformazione della arcate dentarie da parte di un professionista abilitato: l’Odontoiatra.
I paradenti commerciali non presentano una buona adattabilità alle arcate dentarie: essendo forniti in misure standard (adulto e bambino), la protezione dei denti è praticamente inesistente. Creano problemi di respirazione e concentrazione per l’atleta perché non stabilizzati nel cavo orale. Non presentano contatti uniformi con l’arcata dentale antagonista a quella in cui sono applicati: in caso di trauma, potrebbero causare problematiche ancor maggiori, legate alle basi ossee e all’articolazione temporo-mandibolare. Questo genere di dispositivi, che creano dei precontatti dentali, se utilizzati tutti i giorni possono portare a dei movimenti indesiderati degli elementi dentari. Per concludere, i paradenti commerciali, non essendo congrui rispetto alle arcate dentarie, possono creare traumi a livello dei tessuti molli.
I paradenti preformati termoplastici possono essere una buona alternativa?
Permettendo la creazione di uno stampo delle arcate dentarie potrebbero sembrare una buona soluzione. Però, obbligando l’atleta a creare in maniera autonoma il proprio morso si possono creare dei malposizionamenti della mandibola rispetto alla posizione corretta. Possono richiedere dei ritocchi in alcune parti che dessero eccessivo ingombro: le zone posteriori tendono ad appiattirsi non dando più alcuna ritenzione del paradenti ed un’usura precoce. Valutato il rapporto costo-beneficio, non li riteniamo una soluzione valida.
Il paradenti è un manufatto con importanti ripercussioni sulla salute delle strutture oro-facciali. In quanto tale, deve essere progettato e costruito da un professionista sanitario: nella fattispecie un Odontoiatra in collaborazione con un odontotecnico.
LO SAPEVI CHE…
Quando deve essere prescritto l’utilizzo di un paradenti?
L’American Dental Association riconosce il valore preventivo dei paradenti e ne consiglia l’utilizzo negli sport che hanno una maggiore probabilità di traumi accidentali: football, basket, calcio, pallavolo, pattinaggio, skateboard, arti marziali, pugilato, ginnastica, ciclismo, equitazione, hockey, pallamano, motocross, rugby, lotta, sollevamento pesi.